27 Settembre, un compleanno che lega due donne sarde molto speciali: Grazia Deledda (1871-1936) e Maria Lai (1919-2013)
Contrariamente alla consuetudine di attribuire il 28 settembre 1871 come data di nascita della Deledda, in quanto così registrato all'anagrafe di Nuoro, preferisco riportare la data reale.
Non era insolito, infatti, che ai neonati venisse assegnata come data di nascita, la data in cui venivano ufficialmente segnati all'anagrafe.
La stessa scrittrice precisò di essere nata nel giorno dei SS. Cosma e Damiano (27 settembre) - motivo per cui il suo nome per intero sarà Grazia Maria Cosima Damiana Deledda - e di essere stata registrata solo il giorno successivo.
Mantenere la data reale per me è molto importante, perché lega ancora più significativamente queste due donne.
Grazia Deledda, che con grande maestria fa vivere i paesaggi della nostra terra e le sfumature delle realtà ad essa legate. Grazia Deledda e la sua abilità nel tratteggiare gli aspetti dei vari personaggi, tenendo i fili di ognuno e ricongiungendoli a creare dei veri e propri arazzi del proprio tempo, tuttora attuali.
Quando nel 1926 la Deledda riceve il Nobel per la letteratura, Maria Lai ha solo 5 anni.
La piccola bimba dei tacchi ogliastrini, che diventerà l'artista amata in tutto il mondo, trascorre la sua infanzia tra Ulassai e Cardedu in cui, per via della sua salute cagionevole, si trova costretta a svernare nei mesi più freddi.
Nella casa degli zii, Maria è lasciata libera di sperimentare, giocando con tele, colori e gomitoli.
Se da un lato svilupperà quello sguardo diverso che la proietterà verso l'Infinito, dall'altro questo "isolamento" la farà rimarrà indietro rispetto ai suoi coetanei, tanto da manifestare non poche difficoltà nell'apprendimento.
Sarà un attento e lungimirante Salvatore Cambosu , a prenderla sotto la sua ala, con una frase che diventerà un mantra per la giovane Maria:
"Non importa se non capisci, segui il ritmo".
Salvatore Cambosu, cugino di Grazia Deledda; anche qui un altro filo che unisce sottilmente Maria alla figura della grande scrittrice.
E Maria Lai troverà il suo ritmo, un modo particolare e unico di raccontarsi.
Partirà dalla pietra, per arrivare ai fili; fili fisici e fili dell'anima, che saranno in grado di legare la montagna (Link youtube - LEGARSI ALLA MONTAGNA, 1981 Maria Lai).
In questo post, volutamente, non mi soffermerò sui tanti particolari della loro eredità artistica, che meritano di essere affrontati in maniera più approfondita.
Grazia Deledda riposa a Nuoro, nella Chiesa della Madonna della Solitudine, in cui è ambientato uno dei suoi romanzi (La chiesetta della solitudine).
Accanto alla struttura, troverete l'opera "Andando Via", omaggio di Maria Lai alla scrittrice.
Luoghi che ho visitato fisicamente, lungo un filo del Sentire che congiunge Pinuccio Sciola - Maria Lai - Grazia Deledda tra San Sperate - Ulassai - Nuoro
e di cui vi parlerò in seguito, in un post apposito.
Di seguito vi allego alcune foto e dei link, più la poesia nata lo scorso anno (anno del centenario della nascita), dedicata a Maria.
Spero possiate respirare un po' di magia di cui la nostra terra è intrisa.
(9 Giugno 2019 - Chiesa della Madonna della Solitudine, Nuoro - foto personale)

(9 Giugno 2019 - portale dell'opera di Maria Lai "Andando Via", omaggio a Grazia Deledda,
foto personale)
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 1 - Documentario su Maria Lai
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 2 - Documentario su Maria Lai
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 3 - Documentario su Maria Lai
GRAZIA DELEDDA - Documentario RAI
GRAZIA DELEDDA - DISCORSO AL CONFERIMENTO DEL PREMIO NOBEL

(9 Giugno 2019 - portale dell'opera di Maria Lai "Andando Via", omaggio a Grazia Deledda,
foto personale)
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 1 - Documentario su Maria Lai
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 2 - Documentario su Maria Lai
INVENTATA DA UN DIO DISTRATTO - PARTE 3 - Documentario su Maria Lai
GRAZIA DELEDDA - Documentario RAI
GRAZIA DELEDDA - DISCORSO AL CONFERIMENTO DEL PREMIO NOBEL
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1919, BAMBINA ISPIRATA
(a Maria Lai, con umile gratitudine)
1919, BAMBINA ISPIRATA
(a Maria Lai, con umile gratitudine)
Cent’anni fa,
da una montagna incantata,
nasce Maria, bambina ispirata.
Piangono gli uomini,
che a sognar non son più riusciti;
tra le grinfie della miseria,
nell’umana condizione impigliati.
Strozza il passo, l’ordito,
diventando prigione;
s’aggroviglia la trama,
nella trappola dell’illusione.
Scorda, l’uomo, la sua provenienza
e la sua destinazione;
scorda, l’uomo, l’Infinito,
nella sua disperazione.
Ma tu, antica bambina,
dagli occhi di eterna scintilla,
sei come jana, d’innocente candore,
che nella notte dell’anima scaglia
un filo ardente, d’azzurro stupore.
Con lungimiranza, un nastro celeste,
che scioglie i confini e i nodi del cuore,
ogni paura e sua ingannevole veste.
Curiosa, disegni i sogni
di un Dio mezz’addormentato,
mentre volano gomitoli
e danzano fili di lana colorata:
geometrie di un luogo
che dicon esserti immaginata,
o, forse, di un mondo,
da cui la gente s’è allontanata.
Giochi, tra terra e cielo,
e io con te appresso;
a tener per mano il sole e l’ombra,
a seguire il Senso, a tracciare il Nesso.
<< Sasso… solco… sole…>>
Sottile è la tua voce nel vento,
<< scure…sale…>>
Sorrido e ti vedo ancora giocare.
E a chi vuol giocare
tu tendi gentile la mano:
s’intreccia il Sentire
e supera il tempo,
poiché l’Infinito non è poi lontano.
Brilla la tua luce,
nel magico Mistero del firmamento.
Tu, eterna sognatrice,
ora fili stupore e sorridi tra le stelle
della chioma fatata di Berenice.
(Eleonora Capomastro, maggio 2019)
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(Eleonora Capomastro, maggio 2019)
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